Teatro

Sferisterio: debuttano Cavalleria rusticana e Pagliacci

Sferisterio: debuttano Cavalleria rusticana e Pagliacci

Il dittico verista viene proposto in un nuovo allestimento immerso in una cornice liberty con la regia di Alessandro Talevi, basato sul contrasto tra un'Italia da cartolina, terra di sogno e di bellezza, e la durezza della vita ancorata a rituali arcaici e rigidi.

Stasera alle ore 21 va in scena allo Sferisterio la nuova produzione del Macerata Opera Festival del dittico Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni e Pagliacci di Ruggero Leoncavallo, firmato del regista Alessandro Talevi, secondo titolo del Festival 2015 dopo il Rigoletto che ha debuttato con grande successo e interminabili applausi ieri e in attesa della Bohème di Leo Muscato (spettacolo vincitore del Premio Abbiati), che debutta il 26 luglio con anteprima giovani il 23.
Il regista del dittico verista è italo-sudafricano e ha portato questa sua personale esperienza allo Sferisterio: infatti è l’Italia vista da un figlio di italiani emigrati quella che Talevi racconta, quella idealizzata e immaginata dalle storie narrate dei genitori, la stessa immagine da cartolina o da sogno che spesso accompagna il pensiero che dell’Italia hanno gli stranieri, luogo di bellezza, di arte, d’idillio e felicità. Ma la bellezza, l’armonia e il folklore si scontrano con quelle che sono le storie reali, i drammi e i dolori nella vita di tutti i giorni. Dice il regista: “Come dice il narratore del Prologo di Pagliacci, ha cercato di dipingere uno squarcio di vita. Questo vuol dire un brutale e sensuale triangolo d’amore”. Dunque il pubblico vedrà il contrasto tra l’immagine esotica e idilliaca del Sud negli ambienti borghesi di fine Ottocento e inizi Novecento del Nord Italia e d’Europa e la durezza della vita reale di quel mondo contadino fatto di riti arcaici, drammi e disperazione. L'ambientazione è liberty, un grande cerchio cristallizzato, trionfo di immobilità e centro entro cui l’azione e il dolore prendono forma attraverso le vicende narrate. Se in Pagliacci lo spettacolo nello spettacolo assume ancora di più i toni del grottesco nella scelta dei costumi, da questo cerchio/mondo ideale in Cavalleria è estromessa la donna, la traditrice.
Protagonista nei ruoli di Santuzza e Nedda è Anna Pirozzi, accanto a Rafael Dàvila come Turiddu/Canio; con loro Alberto Gazale Chiara Fracasso ed Elisabetta Martorana in Cavalleria; Marco Caria, Pietro Adaini, Giorgio Caoduro in Pagliacci. Sul podio Christopher Franklin dirige l'Orchestra filarmonica marchigiana e il Coro lirico marchigiano preparato da Carlo Morganti. Dopo il debutto di stasera, tre le repliche in cartellone: 24 luglio, 2 e 9 agosto sempre alle 21.
E' la quinta volta di Cavalleria rusticana allo Sferisterio (1969, 1981, 1983, 2003), mentre solo la terza per Pagliacci: due volte abbinata a Cavalleria (1981 e 2003 ma non nel 1986).